La multiculturalità di Lisbona rappresenta per un musicista la possibilità di aprirsi alle sonorità, alle ritmiche ed alle atmosfere di altri continenti.
«Il fascino di Lisbona nasce dalla sua posizione geografica: l’Europa in qualche modo sta alle spalle e la capitale portoghese tiene lo sguardo rivolto verso l’oceano, verso mondi nuovi».
Francesco Valente, bassista e contrabbassista italiano che ha scelto Lisbona come città in cui vivere e sviluppare il suo percorso di musicista, parla di una città unica, diversa da molte capitali europee, proprio per il suo carattere cosmopolita, non solo europeo ma anche extra-europeo.
La coesistenza di culture, frutto del passato coloniale del Portogallo, si fonde con le influenze pre-coloniali: soprattutto la secolare presenza araba che in Portogallo ha lasciato tracce notevoli, evidenti nella lingua e ad esempio nell’architettura e nella struttura di uno dei quartieri più suggestivi della capitale portoghese, quello dell’Alfama. Lisbona quindi, per un musicista, è come un avamposto dell’Europa proteso verso sonorità di altri continenti, dai Caraibi al Brasile, all’Africa, all’India.
Francesco è arrivato a Lisbona nel 1995 con una borsa di studio e da allora ha deciso di rimanervi.La passione per la musica, per il basso elettrico prima, per il violoncello e per il contrabbasso poi, hanno portato il musicista italiano a suonare in una lunga serie di formazioni, portoghesi ma non solo:
Tora Tora, Anonima Nuvolari, Chibanga Groove, solo per citarne alcune e, ultima nell’ordine di tempo, il MoFrancesco quintetto, mofrancescoquintetto.bandpage.com
Da pochissimo tempo è uscito il nuovo album dei Mofrancescoquintetto “Kucheza”.
Francesco Valente suona inoltre con i Terrakota, una band che da più di dieci anni suona nei più importanti festival di World Music del mondo, e che ha nella multietnicità un elemento preponderante. Il titolo del loro ultimo album, “World Massala”, nasce da un’esibizione a Ladakn, in India. In quell’occasione i componenti della band invitarono nell’albergo in cui alloggiavano, numerosi musicisti del luogo e registrarono voci e suoni degli strumenti locali. Il materiale raccolto in questo modo ha costituito la spezia, (il massala) sulla quale i Terrakota hanno costruito il loro album e che ha arricchito le loro ritmiche e sonorità. Accanto a questo aspetto sperimentale,
i Terrakota si caratterizzano declinando la loro musica dal punto di vista multiculturale e spesso multilinguistico, (il portoghese insieme all’inglese ma anche alle lingue africane), il che richiede anche l’uso di una grande varietà di strumenti, provenienti da diversi punti del globo.
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Valente con i Terrakota – foto di Luca Onesti |
In un progetto che ha preso forma nel 2012, Francesco Valente ha iniziato a collaborare con Mario Tronco, (ex Avion Travel), e Pino Pecorelli della Orchestra di Piazza Vittorio per creare nella capitale lusitana un’orchestra multiculturale, la Orquestra Todos, composta di migranti.
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Valente con l’Orchestra Todos – foto di Luca Onesti |
Proprio la condizione di migrante è parte integrante della vita e della personalità di Francesco Valente, e in generale di molti componenti della sua famiglia, che, originari dell’area di Mileto, (in particolare le frazioni di Comparni e Calabrò), e San Costantino Calabro, vivono in svariate località del mondo: Francia, Australia, Argentina, Canada, Usa. In questo momento Francesco è in Brasile per un nuovo progetto, ma è possibile tenersi aggiornati sulle prossime date europee dei suoi concerti sul sito: francescovalente.net