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José Malhoa, O Fado, 1910 |
Non a caso il Fado veniva eseguito anche nelle prigioni, come simbolo della marginalità sociale; allo stesso modo anche nella sceneggiata della canzone napoletana moderna, ci sono riferimenti al mondo della malavita e della delinquenza. Essendo musiche popolari entrambe rappresentano i sentimenti del popolo e trattano di temi come la condizione umana, il destino, l’emigrazione e la lontananza. Sia nel Fado che nella canzone napoletana c’è sempre un riferimento continuo al tempo passato in un senso nostalgico, in contrasto al tempo presente in cui viene eseguita la canzone; questo produce nelle persone che ascoltano un forte senso di disorientamento poiché sembra che tempo passato e tempo presente si fondano, creando l’illusione che queste canzoni parlino proprio della vita di chi ascolta.
La città è sempre protagonista in entrambi i generi; pertanto luoghi come Mouraria, Alfama e Bairro Alto a Lisbona, e Santa Lucia, Sorrento e Marechiaro a Napoli non sono solo nomi di quartieri o città, ma sono luoghi importanti in senso musicale, in grado di ritrarre ambienti, atmosfere, scenari naturali e architettonici.
Ascoltando le parole di questi due generi musicali si può notare che il fado tende a prediligere scene notturne nelle proprie canzoni, mentre la canzone napoletana tende a prediligere scene diurne; entrambi i generi musicali sono velati da un forte senso di tristezza e nostalgia, tuttavia mentre il Fado mantiene questo senso di tristezza, la canzone napoletana riesce in qualche modo a superarlo attraverso l’ironia.
Questo probabilmente contraddistingue un atteggiamento tipico dei napoletani, ossia la capacità di fronteggiare le situazioni col sorriso, senza lasciarsi piegare e sopraffare dalla tristezza, un atteggiamento che probabilmente solo i napoletani come me potranno riconoscere.
La popolarità sia del Fado che della canzone tradizionale napoletana risiede nel fatto che le canzoni accomunano tutti i ceti sociali, anche se le tematiche trattano di gente semplice, dai sentimenti ingenui e sognanti. Sono canzoni in cui le “parole sono dolci e amare, ma sono sempre parole di amore“ come dicono i versi della canzone napoletana “Chist’ è ‘o paese do sole”.
Ascoltando alcune canzoni del repertorio classico napoletano interpretate da Massimo Ranieri come “Nuttata e sentimento”, sembra di sentire la musicalità del Fado, oppure nella canzone “E spingule francesi” gli intrecci delle chitarre ricordano moltissimo la musica popolare portoghese.
La contaminazione tra Fado e canzone napoletana è riscontrabile, inoltre, nel’interpretazione di canzoni napoletane da parte di alcune celebri cantanti di fado, ossia Amália Rodrigues e Teresa Salgueiro.
Ad esempio Amália Rodrigues cantò alcune famose canzoni come “Il canto delle lavandaie del Vomero” e “La tarantella” e inoltre duettò con il celebre Roberto Murolo interpretando le canzoni “Dicitencello vuje” e “Anema e core”.
Anche Teresa Salgueiro riconobbe questa relazione tra fado e canzone napoletana e cantò canzoni popolari come “La tammurriata” e “Era de maggio”. La Salgueiro riconobbe inoltre le forti somiglianze tra Lisbona e Napoli; in un’intervista di Carlo Moretti la Salgueiro disse:«Napoli e Lisbona sono molto simili, due città di mare, due porti aperti verso il mondo e le altre culture e con un gusto particolare per la musica e la melodia». Due popoli disposti «alla gioia e alla nostalgia tipica di chi parte e alla malinconia di chi resta» osserva la Salgueiro.
«Si crede che il Fado sia solo malinconico e nostalgico ma può anche essere giocoso e sarcastico, elementi che ritrovo anche in queste canzoni napoletane».
(“Le città di mare” di Eugenio Bennato, 1990)
di Valeria Frenda
Nata nel 1988 a Pompei, in provincia di Napoli, è fiera delle sue origini napoletane e sostiene di parlare quattro lingue, italiano, inglese, portoghese e napoletano. Laureata in Filosofia presso la Federico II di Napoli nel 2012, ora frequenta la Magistrale di Filosofia.
Ha collaborato con associazioni di volontariato e lavorato con bambini provenienti da situazioni a rischio organizzando attività ludiche e scolastiche. Ama la natura, la fotografia e tutto ciò che riguarda l’arte intesa come espressione di sé. Arrivata a Lisbona a settembre del 2013 per il progetto Erasmus, è profondamente innamorata di questa città, perché le ha fatto scoprire chi è veramente.
Salvo accordi scritti, la collaborazione di Valeria Frenda a questo sito è da considerarsi del tutto gratuita, volontaria e non retribuita. Questo sito non rappresenta una testata giornalistica, in quanto non ha alcuna cadenza periodica.
Valeria, un articolo bellissimo complimenti. In tutto questo traspare che veramente ti sei innamorata di Lisbona! Un abbraccio
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Grazie mille! Si infatti sono innamorata di questa splendida città come sono innamorata della mia bella Napoli e vorrei solo che le persone capissero quanto hanno da offrire queste due città.
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Penso che avevi capito che l'anonimo sono io: Lello!
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Fantastico! W Napoli e W Lisbona!
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Tropp bell st'articol! Me fatt quas chiagner! Sì tropp fort Valè!
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..molto bello, scritto molto bene con vera passione …complimenti…continua così
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